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Data di pubblicazione: 28 novembre 2007

Parcheggiare in centro con la paletta

Il Tempo
Lazio


Nel dedalo del potere, in quel reticolo di stradine e vicoli del centro storico in cui si snoda la vita istituzionale del Paese, la legge, intesa come codice della strada, non è uguale per tutti.


Per qualcuno parcheggiare è più facile che per il resto della popolazione. Basta avere un'auto blu, un lampeggiante, un contrassegno di qualsivoglia Istituzione che il divieto di sosta smette di essere un imperativo per divenire un più banale consiglio che, se si vuole, si può anche non rispettare.

Basta fare un giro in centro storico di mattina per rendersene conto. Per capire come chi per dovere di servizio dovrebbe dare il buon esempio, in realtà se ne cura ben poco e, molto spesso, tende a fare come vuole. Via di Sant'Eustachio, piazza dei Caprettari, piazza San Luigi de' Francesi, piazza di Campo Marzio, piazza di San Silvestro, piazza del Parlamento. Sono queste le «zone franche» dove c'è chi può tutto e chi invece nulla. Dove il cittadino normale rischia ogni sacrosanto giorno il verbale - giustificatissimo, s'intende. Ma dove, invece, le autovetture del potere possono tutto.

A loro non bastano i pargheggi riservati. Evidentemente sono troppo pochi. Così ogni altro posto dove parcheggiare diventa buono. C'è la paletta di servizio a evitare il verbale.
D'altronde, è l'Italia. Dove la furbizia spesso prevale sulla diligenza e la drittata il più delle volte si giustifica con un permesso della Presidenza del Consiglio. In centro storico, questa prepotenza viene esasperata.

Al volante, certo. Ma pur sempre esasperata. E così in piazza dei Caprettari, alle 9.30 del mattino, basta un contrassegno della Polizia di Stato per permettere a due automobili di sostare in divieto di sosta mentre i rispettivi conducenti se ne stanno tranquillamente al bar a fare colazione. Stesso discorso, poco distante, per un'automobile che reca il passy della Presidenza della Camera. È chiaro che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, che la generalizzazione è sempre fuorviante. Così i parcheggi riservati a deputati e senatori sono ordinatissimi. Le macchine parcheggiate hanno tutte il contrassegno della XV Legislatura per l'anno 2007. Tutto in regola, quindi.

Ma basta allontanarsi di qualche centinaia di metri e la situazione cambia drasticamente. In piazza di Campo Marzio un'auto blu con tanto di lampeggiante che fa bella mostra di sé sul cruscotto sosta indisturbata davanti al portone di un palazzo sul quale campeggia un inequivocabile passo carrabile.

Per non parlare, poi, di piazza San Silvestro angolo via del Pozzetto. Lì, intorno alle 11, ci sono una schiera di automobile con targa del corpo diplomatico che sostano indisturbate. Una di esse è addirittura sulle strisce. E poco importa che autobus, taxi e un camion della nettezza urbana non riescano a fare manovra, creando inevitabilmente ingorghi. È il prezzo da pagare alla casta del volante.


Daniele Di Mario -
Il Tempo.it



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